Il piede piatto è una particolare conformazione del piede che se in alcuni casi non causa grossi problemi, in altri può provocare dolori a caviglia e ginocchia, stanchezza e limitazioni a chi ne soffre, influenzandone anche la qualità della vita.
In un precedente articolo, ho già parlato del piede cavo, oggi, vorrei concentrarmi sui piedi piatti, sui sintomi che ne evidenziano la presenza e sui rimedi che possono essere adottati.
In particolare, questo approfondimento si focalizzerà sul piede piatto nell’adulto, perché del piede piatto nel bambino abbiamo già discusso in un altro articolo, che se vuoi, ti invito a leggere.
Leggi ora l’articolo sul piede piatto nei bambini >>
Detto questo, se vuoi sapere come affrontare il tuo problema di piede piatto, continua pure a leggere perché proveremo ad affrontare insieme tutte le curiosità legate a questa patologia.
Qualcuno, ad esempio, vuole sapere cosa fare e come si corregge il piede piatto, altri invece sono curiosi di sapere a chi rivolgersi e quando è opportuno operarlo, altri ancora si chiedono come riconoscerlo e cosa comporta.
Inizio subito dalla definizione di piede piatto, capiamo cos’è e come riconoscerlo.
Cosa significa piedi piatti e come riconoscerli
Tecnicamente i piedi piatti sono una malformazione anatomica che si presenta quando l’arco mediale è più basso della norma oppure completamente assente.
Questo significa che mentre nei piedi normali la parte centrale del piede non poggia completamente al suolo perché ha una curvatura al centro, verso l’alto, nelle persone che soffrono di piedi piatti la pianta del piede poggia del tutto o quasi a terra quando si sta in posizione eretta.
Il piede piatto quindi può essere considerato la condizione opposta al piede cavo, che, come già detto si verifica quando l’arco plantare ha, al contrario, una curva particolarmente accentuata.
Se stai pensando che l’aumento dell’impronta plantare sul terreno sia un bene per la distribuzione del peso corporeo, ti dico subito che ti sbagli.
L’arco plantare aiuta a regolare l’equilibrio durante il movimento, a camminare, a correre e saltare, assorbendo meglio gli shock fisici e conferendo forza, elasticità e flessibilità al piede.
La presenza di un arco plantare della giusta altezza garantisce quindi una migliore distribuzione del peso e meno rischi per muscoli e scheletro.
Al contrario, la pianta del piede che poggia completamente a terra altera la distribuzione del peso del corpo sui piedi e causa una serie di fenomeni dolorosi a articolazioni, muscoli, ossa e legamenti.
Solitamente il piede piatto colpisce entrambi i piedi ed è raro che riguardi un solo piede.
Piedi piatti sintomi e cause più comuni
Il piede piatto è una condizione congenita in bambini e neonati, perché quando nasciamo l’arco plantare non è ancora sviluppato. Alla nascita e nei primi mesi di vita, il piede dei bambini è costituito in prevalenza da grasso sottocutaneo e muscoli e legamenti sono ancora molto deboli e molli. Solo verso dai 5 ai 7 anni si assiste a un progressivo assetto del retropiede verso l’interno e a un progressivo sviluppo della volta plantare.
Quando la situazione non si corregge in maniera spontanea, si ha l’insorgere del piede piatto.
Può capitare, però, che l’arco plantare si formi correttamente, ma si appiattisca col tempo e in presenza di particolari condizioni che indeboliscono il tendine di supporto all’arco plantare.
Ecco un elenco delle cause più comuni del piede piatto:
– una condizione congenita, trasmessa da genitori che a loro volta ne soffrono;
– traumi al piede o alla caviglia, in seguito a incidenti;
– problemi legati alla fisicità, in particolare l’obesità e le abitudini posturali errate sono tra le cause più frequenti, ma anche la gravidanza può in qualche caso provocare l’insorgere del piede piatto, sebbene solo temporaneamente;
– problemi di natura medica, neurologica o muscolare (spina bifida, distrofia muscolare, morbo di Parkinson), patologie del tessuto connettivo (sindrome di Ehlers-Danlos, sindrome da ipermobilità articolare), altri tipi di problemi più generici (disfunzione del tendine del tibiale posteriore, pressione alta, artrite reumatoide, invecchiamento, diabete) ;
– utilizzo di calzature inadeguate, ad esempio, nelle donne con più di 40 anni l’uso dei tacchi può comportare infiammazione e allungamento del tendine tibiale che porta alla formazione del piede piatto; nei bambini, ad esempio, l’utilizzo di calzature non adeguate e soprattutto in modo eccessivamente precoce, può essere causa di un ridotto o mancato sviluppo della volta plantare con tutto ciò che ne consegue.
Tra le cause più frequentemente associate ai piedi piatti, troviamo anche l’eccesso di piede pronato.
La pronazione è il movimento rotatorio che compiono le caviglie quando si cammina e si corre, a cui si associa un leggero appiattimento degli archi plantari.
In linea di massima, la pronazione è indispensabile per assorbire gli shock causati dall’impatto con il terreno e per distribuire la forza dell’impatto in maniera corretta durante la camminata o la corsa. Quindi avere il piede pronato va bene, anzi è necessario, purché la pronazione non sia eccessiva. In questo caso, si parla di iperpronazione, quindi una rotazione eccessiva delle caviglie, che può portare al crollo degli archi plantari e quindi ai piedi piatti.
Queste le cause, ora vediamo insieme i sintomi del piede piatto.
A seconda della causa che conduce al piede piatto, il paziente può lamentare generici dolori ai piedi (in particolare sul tallone e nella parte centrale) e alle caviglie, che spesso si gonfiano quando si sta in posizione eretta. Seguono dolori alle ginocchia, alla schiena e in molti casi alle anche. Molte persone che soffrono di piede piatto riscontrano una perdita di equilibrio e una maggiore instabilità durante la camminata. Talvolta, si può verificare anche una difficoltà nell’indossare le comuni calzature o, nei casi più gravi, vere e proprie tumefazioni sulla parte interna del piede.
Ma è sufficiente basarsi su questi sintomi per diagnosticare un piede piatto?
In realtà no e sarebbe opportuno che tu ti rivolgessi ad uno specialista, un ortopedico, un podologo o un chirurgo che possa effettuare una diagnosi attendibile e sopratutto corretta.
Non sono un medico, quindi non scenderò nel dettaglio della diagnosi del piede piatto e di come leggere una radiografia o una TAC per capire se ne soffri, di come effettuare un esame obiettivo o un’anamnesi.
Quello che però posso darti è un suggerimento basato sulla mia esperienza.
Se segui il mio blog, avrai capito che non mi prendo solo cura delle scarpe, ma da anni studio i problemi dei piedi e come risolverli quando non sono così gravi da richiedere un intervento chirurgico.
I rimedi per chi soffre di piede piatto
È molto insolito intervenire chirurgicamente per correggere i piedi piatti.
L’operazione piede piatto si esegue per risolvere l’usura o la rottura del tendine, in presenza di problemi ossei, nei casi in cui il dolore o il danno al piede è talmente grave da non lasciare spazio ad alternative praticabili oppure se la terapia conservativa non risolve sintomi o complicazioni causate dai piedi piatti.
Se hai già consultato uno specialista che ti ha diagnosticato i piedi piatti, ma non tanto gravi da dover essere operati, sicuramente ti ha detto che un plantare per piede piatto è una valida soluzione per alleviare il dolore ai piedi.
In base al grado di piattismo, si può scegliere di utilizzare scarpe ortopediche con particolari modifiche al loro interno oppure plantari per piedi piatti progettati e costruiti in modo da essere un supporto a chi soffre di questa patologia.
Se appartieni al primo caso, chiedi al tuo ortopedico di fiducia di consigliarti la persona giusta che possa realizzarti queste scarpe, se invece sei tra coloro che soffrono di piede piatto e hai bisogno di un supporto per migliorare l’appoggio del piede, allora posso aiutarti consigliandoti un buon plantare piede piatto.
Il plantare per piedi piatti solitamente ha una particolare conformazione e una struttura con arco plantare semi rigido o rigido che offre un sostegno adeguato al piede e rende la camminata più confortevole.
Usare un plantare per piede piatto all’interno della scarpa quotidianamente migliora la postura e l’equilibrio perché fornisce le basi d’appoggio nei punti giusti sotto la pianta del piede, lo sorregge e in alcuni casi lo massaggia.
Se soffri di piede piatto, hai notato che le scarpe tendono a deformarsi perché il piede piatto valgo non riesce a mantenere la posizione corretta. Usare i plantari specifici per piedi piatti impedisce alla conformazione del piede di deformare le scarpe perché li supporta nella posizione giusta.
Se vuoi, ecco i prodotti che ti consiglio:
Naturalmente sono solo dei consigli, tanti clienti li hanno provati e hanno risolto il loro problema e qui di seguito ti riporto alcuni dei loro pareri sulle solette per piedi piatti che ti ho consigliato.
Il prodotto è ottimo il servizio pure cos’altro dire…. lo consiglio a tutti.
Le uso da circa 2 settimane e al momento mi trovo bene, le ho messe nelle scarpe da lavoro e devo dire che sento molto meno stanchezza e dolore nei piedi e nelle gambe.
confort ai miei piedi. pieno sollievo ai miei piedi. super contento.
Siamo tutti d’accordo che il plantare piede piatto non è curativo, ma correttivo, cioè è necessario per non far aggravare la patologia e alleviare le conseguenze negative di questa particolare conformazione.
Oltre ad usare quotidianamente le solette per piedi piatti, tra le terapie conservative per alleviare la sintomatologia, si consigliano anche esercizi di stretching e di fisioterapia per il miglioramento della tecnica di camminata e della tecnica di corsa.
In ultimo, mantenere sotto controllo il peso corporeo, essere costanti nell’attività fisica, indossare calzature comode e di buona fattura con i plantari per piedi piatti all’interno che correggono eventuali comportamenti posturali errati sono le principali misure preventive, nei confronti dei piedi piatti.
Spero di averti fornito informazioni utili e le risposte che cercavi, se hai bisogno di qualcos’altro, scrivimi pure e sarò felice di risponderti. 🙂